Friday, May 25, 2007

LA LEGGENDA DEGLI ALIENI PESCARESI


di Romano Di Bernardo-------------------------------------
Il Diploma d’Onore assegnatomi dal Centro Ufologico Nazionale con il quale si riconosce a Romano Di Bernardo “IL POSITIVO IMPEGNO PERSONALE NELLA VALORIZZAZIONE DELLE TEMATICHE RIFERITE ALL’UFOLOGIA E AI FENOMENI CONNESSI”-----------------------------------------
Ho letto con interesse su UFO Notiziario l’articolo “GHIBAUDI: Una precisazione” di Roberto Pinotti dove, tra l’altro si afferma :“…..Di Bernardo è e resta un serio professionista che ha avuto il grande merito di aver affrontato in positivo l’Ondata del 1978 in Adriatico…”. Questo riconoscimento del Presidente del CUN riassunto, per altro, da un diploma d’onore firmato proprio dall’amico Roberto e consegnatomi dal responsabile CUN in Abruzzo D’Alfonso, non può esimermi dal raccontare alcuni fatti legati in un modo o nell’altro all’uscita del libro di Stefano Breccia “CONTATTISMI DI MASSA”. Proprio perché ho trattato la materia ufologica con equilibrio, anche se da semplice“manovale osservatore ufologo”, oggi mi sento in dovere, a distanza di tanti anni dall’ondata del 1978 e dai fatti descritti dal libro in questione, di intervenire per criticare l’intera “operazione amcizia” che rischia di distruggere la credibilità di quanti hanno investigato seriamente sul mistero dei dischi volanti.A questo punto le foto di Ghibaudi del 1961 sulla “Settimana Incom” sono ben poca cosa di fronte agli scenari degli alieni W56 e CRT infiltrati sotto le nostre città e i nostri mari. Per me la foto (una sola) è di un modellino ripreso a pochi centimetri dal suolo. Anche un bambino, osservando lo scenario di fondo, se ne accorge. Poi, come dice Pinotti stesso nella prefazione del libro di Breccia, .”..Chiunque è libero di credere quello che vuole. E chiaramente questo è un problema non nostro, a riguardo del quale ognuno troverà una sua risposta, giusta o sbagliata che sia”.Ognuno è libero di credere quello che vuole, d’accordo, ma quando aderii al C.U.N. io notai che i “contattisti”, quelli che andavano in televisione a raccontare di essere stati rapiti dagli alieni, venivano da noi del CUN considerati con la dovuta prudenza e i cialtroni erano messi al bando proprio perché il C.U.N. era riuscito ad accreditarsi come un punto di riferimento serio nel rapporto con i media e con le autorità. E proprio in virtù di tale immagine positiva io partecipai alle indagini come osservatore del C.U.N. sull’affondamento della barca dei fratelli De Fulgensiis spesso in collaborazione con i militari e con la Capitaneria di Porto.Nel 1961 perciò vedevo Roberto Pinotti ed alcuni altri seri studiosi di ufologia molto distanti dai venditori di storielle e di fandonie su uomini verdi e su viaggi spaziali verso lontanissimi pianeti a bordo di astronavi aliene. Tra gli uni e gli altri c’era un solco profondo e le apparizioni in TV del presidente del C.U.N. erano sempre improntate ad una linea concreta di studio del fenomeno UFO attraverso testimonianze probabili e reperti visivi verificabili attraverso approfondite analisi di laboratorio. .Detto questo all’uscita in libreria di “CONTATTISMI DI MASSA” mi sono letteralmente precipitato a prenotarlo perché volevo rendermi conto se il libro di Breccia raccontasse veramente la storia che lo stesso Autore ci aveva anticipato nel corso di una riunione con i ragazzi di UFOBSERVER a cui fui anch’io invitato. Quando il buon Stefano cominciò a descrivere alcuni particolari degli eventi di “AMICIZIA” gli dissi sinceramente che non credevo al racconto che gli aveva fatto il defunto Bruno Sammaciccia . Gli dissi anche che avevo avuto modo di conoscerlo come studioso di scienze esoteriche e autore di libri sacri proprio qualche anno prima dell’ondata del 1978 e cioè nel periodo “caldo” della sua attività di “rappresentante” sulla Terra dei W56.Purtroppo il libro andava molto più in là delle anticipazioni di Breccia e poi conteneva la prefazione di Roberto Pinotti. In due notti divorai il volume e sottolineai i passi più interessanti tralasciando le formule matematiche. Quando l’Autore inizia a descrivere la storia di AMICIZIA traccia anche un profilo di Bruno Sammaciccia e accenna alla sua condotta irreprensibile e al fatto che “ Addirittura è stato denunciato, ed ha subito un processo per presunta circonvenzione di incapace (da parte di miseri individui che avevano attribuito a Bruno la colpa di essere stati diseredati da un loro facoltoso parente ); inutile dire che Bruno è stato assolto con formula piena…”Da ciò si deduce che storia di AMICIZIA raccolta da Breccia, amico di Sammaciccia, è credibile perché proviene da una persona onesta e quindi credibile. E il lettore deduce anche che la prefazione di Pinotti è in linea con la tesi dell’Autore e quindi che il presidente del C.U.N. crede alla sua narrazione. Ma è sufficiente tutto ciò a mettere in gioco la reputazione di uno studioso serio e di una Associazione come il CUN presentando una bella leggenda come storia vera? Una cosa però è certa: conoscendo sia Breccia che Pinotti sono certo che hanno creduto alla storia di Sammaciccia e quindi sono sicuramente in buona fede.------------------------Illustrerò nella prossima puntata alcuni curiosi e inediti fatti della vita pescarese di quegli anni che si ricollegano alla storia degli alieni di cui Sammaciccia era “fiduciario”.(continua)

No comments: