Saturday, March 21, 2009

UFO IN SICILIA FOTOGRAFATO DA UN PILOTA*** FATTO VERO O ANCORA UNA COLOSSALE BUFALA


Ci risiamo. In Sicilia sarebbe sbarcato l'UFO giocattolo come avvenne molti anni fa sulla spiaggia di Pescara, solo che questa volta non è un noto giornalista a fotografarlo ma un Comandante dell'aviazione civile con tanto di abilitazione per pilotare airbus di linea e con migliaia di ore di volo al suo attivo.
Quando il testimone di un evento del genere è un cittadino "terricolo" si può dubitare sulla sua attendibilità, ma quando il protagonista è un uomo che per lavoro passa più tempo in aria che a terra allora la cosa diventa seria e i media RIportano il fatto in prima pagina. Infatti il 17 marzo colui che ha scattato le foto, il pilota Vincenzo Garofalo, è ospite, assieme al presidente del CUN Roberto Pinotti, di una popolare trasmissione della RAI. E' stata mostrata la foto di un oggetto, dapprima immobile sulla verticale e poi allontanatosi con notevole accelerazione, che il Garofalo avrebbe ripreso dal giardino di casa sua situato vicino all'Aeroporto "Falcone e Borsellino".
Pinotti così ha commentato il caso:“…è chiaro che ci troviamo di fronte ad un aeromobile di ignota provenienza e natura, con caratteristiche tecnologiche sicuramente particolari, fuori dalla norma...”
Qualcuno, però, ha ravvisato nell'immagine una certa rassomiglianza con l'astronave che appare nella pubblicità della Ferrero (Kinder Sorpresa appartenente alla serie Chicken Little, codice S-510 – Astronave).
Dopo la trasmissione il caso è passato all'esame del C.I.S.U, una associazione di ricercatori credibili che indaga sulla veridicità degli avvistamenti, secondo la quale si tratta di un falso. Ecco cosa viene fuori dopo l’indagine: (dal Blog di Kremuzio): "....l'ufo spacciato per vero è quello a destra, mentre la sorpresina è a sinistra. Questo ennesimo sberleffo non è che l’ultimo nei riguardi di chi ritiene che il fenomeno ufo sia da studiare scientificamente, senza truffe o raggiri. Pensate che per aumentare lo sgomento pare che la Rai manderà negli Usa dei rappresentanti per indagare presso la Disney su questa somiglianza. Soldi dei contribuenti buttati nel cestino, come al solito.

L’ABRUZZO PATRIA DI NARRATORI DI BALLE UFOLOGICHE
Lo studio del fenomeno UFO, purtroppo, viene spesso penalizzato a causa di falsi avvistamenti corredati da immagini taroccate da parte di persone in cerca di protagonismo. Da quando mi interesso di questo fenomeno ne ho viste di cotte e di crude. Ormai sono diventato diffidente anche nei confronti di eventi ufologici vissuti da persone credibili. La voglia di comparire in TV e sui giornali è presente in ogni strato della nostra comunità. Tutti aspirano ad un minuto di celebrità. Entrare nel mondo della popolarità è un traguardo sognato da giovani e vecchi, da ricchi e da poveri. Si aspira alla notorietà ad ogni, sia partecipando ad un qualsiasi programma televisivo, sia raccontando di aver incontrato un alieno.
L'Abruzzo e in particolare l'area metropolitana Chieti-Pescara è stata in passato (ma in un certo senso lo è ancora) la patria di abili narratori di balle ufologiche. Basti pensare quello che successe molti anni fa; prendendo lo spunto da una innocente novella di uno scrittore pescarese del secolo scorso, si è arrivati alla costruzione di una letteratura di falsi incontri con dischi volanti corredata da fotomontaggi aventi per oggetto addirittura l'interno di un UFO atterrato a Francavilla.
In epoca più recente è uscita la storia di AMICIZIA che descrive nei dettagli una base sottomarina di alieni situata tra Marche e Abruzzo. Ho parlato più volte di questo ultimo argomento e ormai, in piena sintonia con diversi miei amici ricercatori seri del fenomeno ufologico, sono fermamente convinto che bisogna combattere e stroncare decisamente i mitomani e i cialtroni che approfittano della curiosità della gente per farsi pubblicità.

Saturday, January 24, 2009

***Strascichi della trasmissione Voyager di Robewrto Giacobbo***

NON CUSTODISCO NESSUN SEGRETO SULL’ONDATA DI AVVISTAMENTI UFO DEL 1978/79***


Subito dopo la trasmissione Voyager nella quale venivo intervistato sulla ondata di avvistamenti O.V.N.I. del 1978, il mio telefono di casa cominciò a squillare incessantemente. Erano amici di tutta Italia, ex commilitoni, compagni di scuola, radioamatori, che si congratulavano con me e lodavano l’Autore e conduttore della trasmissione stessa ritenuta una delle più interessanti e serie della rete Rai. La mattina dopo apro il PC e trovo messaggi di congratulazioni nella casella postale.
A parte il senso di gratificazione personale per essere oggetto di tanta attenzione (sinceramente credo di non aver fatto nulla di straordinario), mi sembrava strano che non vi fossero delle critiche.

Ma mi sbagliavo, perché dopo qualche giorno cominciarono ad arrivare chiamate da gente (meno di mezza dozzina) a me quasi sconosciuta che dopo i soliti elogi (non so fino a che punto sinceri) mi chiedevano, in sostanza, se nella mia intervista avessi dimentico qualcosa di importante.
In sostanza mi si chiedeva e mi si richiede ancora di rivelare ipotetici segreti che io non conosco e non potrei comunque conoscere. Per esempio in certi ambienti si crede che il risultato della mia inchiesta sulla morte misteriosa dei fratelli De Flgentiis, riportata su Notiziario UFO, archiviata come sinistro marittimo, fosse falso perché mi fidai della Capitaneria di Porto di allora che “impose” tale conclusione.

Evidentemente a qualcuno non piace il mio atteggiamento di prudenza riguardo al problema O.V.N.I. che ha origini molto lontane. Molti anni fa, durante la guerra fredda (1954/56), nel Golfo di Taranto a volte i nostri mezzi navali di superfice (a me è capitato una sola volta) venivano a contatto sonar con bersagli sommersi sconosciuti molto veloci (35 nodi e più) che non potevano essere sicuramente dei sommergibili. Io che operavo da specialista mi sono limitato a dare la posizione, la rotta e la velocità del bersaglio. Il responsabile della centrale operativa, pur rilevando l’anomalia del dato “velocità”, pensò si trattasse di una nostra errata valutazione. Ciò era ritenuto
probabile a causa della difficoltà oggettiva per le individuazione dei corpi sommersi; l’ecogoniometro infatti può ricevere falsi echi a seconda delle variazioni di temperatura dell’acqua lungo il percorso del fascio di ultrasuoni. Il dubbio però restava. Era un sommergibile atomico sovietico o che ?

Per concludere posso affermare come ho fatto diverse volte sia su questo sito e in molte altre occasioni, che io credo all’esistenza degli O.V.N. I., non custodisco nessun segreto, ma ho i piedi a terra e cerco di non inquinare l’ufologia seria con affermazioni azzardate che avrebbero il solo effetto di creare false attese e confusione nell’opinione pubblica.


http://www.pescaraonline.net


Monday, January 19, 2009

GRANDE SUCCESSO DELLA TRASMISSIONE VOYAGER DI ROBERTO GIACOBBO SUGLI UFO IN ABRUZZO

Teramo / Ufo in Abruzzo, 1978-79, anche a Pietracamela: fu davvero attacco alla Terra? Intervista allo scrittore Romano Di Bernardo che rivela: “L’Universo è molto più complesso di quanto si creda”. del 2009


di Nicola Facciolini


Gli Ufo potrebbero essere delle manifestazioni delle 11 dimensioni a noi finora ignote del Multiverso? Insomma, oggetti e forme di vita che in sovrapposizione quantistica vivrebbero in mezzo a noi da sempre, magari in mondi “sfasati” temporalmente di qualche pico-secondo l’uno dall’altro? E che ogni tanto potrebbero interagire tra di loro, magari “toccandosi” in alcuni nodi spazio-temporali per illuminare gli altri mondi ed universi della loro presenza nel Creato? Forse. Fatto sta che solo in Italia nel 1978 fu registrato, da forze dell'ordine e quotidiani, il più alto numero di casi Ufo senza apparente spiegazione. Le telecamere di Voyager (la XIII serie) per la prima volta hanno scandagliato il mare Adriatico, dalle coste della Romagna fino all'Abruzzo, a caccia di prove e testimonianze della più incredibile vicenda del secolo scorso. “Voyager: ai confini della Conoscenza” del dott. Roberto Giacobbo, oggi ha raggiunto la 13^ edizione su Rai Due. Solo nel 2008 sono state prodotte e trasmesse 26 prime serate e 37 puntate per i ragazzi. 700 argomenti trattati in un totale, per tutte le edizioni, di 250 messe in onda. Un risultato sorprendente e inaspettato per un programma dedicato all’approfondimento storico-archeologico che si prefigge di trovare la verità nella leggenda e il fantastico nella storia.La trasmissione andata in onda il 14 gennaio 2009, ha visto protagonisti alcuni ricercatori abruzzesi, tra cui gli amici Roberto Pinotti del Centro ufologico nazionale e lo scrittore pescarese Romano Di Bernardo che abbiamo intervistato per cercare di capire cosa sia davvero accaduto in Abruzzo 30 anni fa.



Come mai il periodo 1978-79 fu teatro in tutto il mondo di numerosi fenomeni inspiegabili e della più straordinaria stagione di avvistamenti di Oggetti Volanti non Identificati?



Penso che l’ondata di avvistamenti O.V.N.I. negli anni 1978/79 sulla costa dell’Adriatico fu per certi versi una delle più interessanti per lo studio del fenomeno. Per la prima volta la gente comune ebbe paura e pensò seriamente che i “dischi volanti” non erano fantasie e che qualcosa di misterioso accadeva sulle nostre teste e sotto il nostro mare. Se fossi in grado di rispondere alla Sua domanda avremmo risolto il mistero che dal 1947 interessa il mondo intero”.



Lei crede negli extraterrestri ? Il suo parere sul tema UFO? Qual è il suo ruolo nel contesto dei fatti narrati dalla trasmissione Voyager di Roberto Giacobbo del 14 gennaio 2009?



“Credo, come la maggior parte della gente, che in qualche parte dell’Universo ci sarà sicuramente un’altra civiltà evoluta. Gli UFO sono stati visti da milioni di persone e fotografati, filmati da centinaia di giornalisti professionisti, militari e comuni cittadini in tutto il globo. Anche gli astronauti hanno visto qualcosa. Si tratta, però, di un fenomeno prevalentemente visivo. Il mio ruolo nel contesto dei fatti del 1978 fu quello di cronista. Ero stato anche incaricato da Roberto Pinotti di “gestire” gli eventi per conto del C.U.N.”



Cosa è vero e cosa è leggenda in questo cosiddetto “Attacco alla Terra”? Quali eventi del 1978 sono più importanti per lo studio del fenomeno UFO?“



Il titolo del documentario inserito nella trasmissione Voyager di Giacobbo si riferiva ad articoli apparsi su giornali di provincia a dimostrazione del vasto coinvolgimento del pubblico nell’ondata di avvistamenti. Due sono gli eventi del 1978/79 che secondo me rivestono particolare importanza: l’episodio della motovedetta 2018 e la visita di un UFO alla centrale elettrica della ditta Ferri a Pietracamela.Il globo luminoso uscito dal mare a prua della imbarcazione della Capitaneria di Porto e poi sparito in 4 secondi verso l’alto con una inclinazione di 45 gradi, appartiene ad un tipo di avvistamento che nel 1979 non era mai stato rilevato da un equipaggio della Marina Militare.Collegato al fenomeno fu anche rilevato il blocco del Radar e della comunicazioni VHF tra la Capitaneria e la motovedetta. La testimonianza dell’equipaggio militare (conoscevo personalmente sia il Capitano Bellomo che il Capo di prima classe Di Valentino) al di sopra di ogni sospetto, classificò l’episodio tra quelli anomali, non riconducibili a fatti spiegabili. La visita di un UFO alla centrale elettrica di Pietracamela è importante perché l’effetto della presenza dell’oggetto volante nei pressi della installazione provocò la staratura degli strumenti di un alternatore che non era in funzione. Senza entrare nei particolari tecnici accadde, per semplificare il concetto, che la presenza dell’UFO provocò un fortissimo campo magnetico indotto che trasformò l’alternatore fermo in una specie di motore elettrico mettendo fuori uso sia l’amperometro che il voltometro del generatore stesso.L’evento, piuttosto trascurato dall’ambiente ufologico, è importante perché, oltre alla testimonianza dei due operai presenti all’interno della installazione (uno dei quali riportò anche un malanno agli occhi a causa della luce emessa dall’oggetto volante) c’è quella dei tecnici che il giorno dopo hanno provveduto alla riparazione della strumentazione danneggiata”.



Secondo alcune pubblicazioni ufologiche, tra cui il libro “Contattismi Di Massa”, in passato l'Abruzzo sarebbe stato scelto da due "fazioni" di extraterresti in guerra tra loro: cosa c'è di vero? Non crede che gli avvistamenti del 1978 possano ricollegarsi a tali eventi? Si trattò forse di un episodio di guerra fredda tra un sottomarino del Patto di Varsavia ed unità della Nato, come riferiscono alcuni?



“Riguardo al libro “Contattismi di Massa” del Prof. Stefano Breccia ho già espresso più volte la mia opinione sul sito (www.pescaraonline.net). Per me si tratta di una letteratura che non ha nulla a che fare con la realtà del fenomeno ufologico in Adriatico. Per altro ognuno è libero di dire la sua; chi ci vuole credere ci creda.
In quanto ai presunti sommergibili del patto di Varsavia, come ex specialista della caccia antisom, Le posso dire con assoluta certezza, come ho dichiarato nella intervista a Voyager di Giacobbo, che nessun battello sottomarino può operare in un fondale di appena 23 metri. La presenza di mini sommergibili, ipotizzata da qualcuno, è da escludere, poiché tali mezzi hanno una autonomia ed una velocità limitata e devono essere trasportati sul teatro operativo".



E’ iniziato l’Anno Internazionale dell’Astronomia, voluto dall’Unesco, per celebrare la Regina dele Scienze, l’astronomia, e la prima osservazione astronomica di Galileo Galilei con il suo cannocchiale: non pensa che l’Ufologia possa aiutare i giovani ad avvicinarsi all’amore per l’Astronomia e l’Astrofisica, per i misteri del Cosmo e per la ricerca scientifica sperimentale?



“Quando l’approccio all’Ufologia viene inteso dai giovani con il metodo scientifico insegnato da Galilei, l’approfondimento dello studio dell’Astronomia e dell’Astrofisica, è senza dubbio un modo corretto per indagare sui misteri dell’Universo che è molto più complesso di quanto si creda”.



Nicola Facciolini



http://www.pescaraonline.net/


didascalia foto: 1 - Roberto Giacobbo-2 - Voyager-3 - Una ricostruzione grafica eseguita da Di Bernardo dell'incontro della motovedetta 2028 con il globo luminoso -4 - R. Di Bernardo