Saturday, January 24, 2009

***Strascichi della trasmissione Voyager di Robewrto Giacobbo***

NON CUSTODISCO NESSUN SEGRETO SULL’ONDATA DI AVVISTAMENTI UFO DEL 1978/79***


Subito dopo la trasmissione Voyager nella quale venivo intervistato sulla ondata di avvistamenti O.V.N.I. del 1978, il mio telefono di casa cominciò a squillare incessantemente. Erano amici di tutta Italia, ex commilitoni, compagni di scuola, radioamatori, che si congratulavano con me e lodavano l’Autore e conduttore della trasmissione stessa ritenuta una delle più interessanti e serie della rete Rai. La mattina dopo apro il PC e trovo messaggi di congratulazioni nella casella postale.
A parte il senso di gratificazione personale per essere oggetto di tanta attenzione (sinceramente credo di non aver fatto nulla di straordinario), mi sembrava strano che non vi fossero delle critiche.

Ma mi sbagliavo, perché dopo qualche giorno cominciarono ad arrivare chiamate da gente (meno di mezza dozzina) a me quasi sconosciuta che dopo i soliti elogi (non so fino a che punto sinceri) mi chiedevano, in sostanza, se nella mia intervista avessi dimentico qualcosa di importante.
In sostanza mi si chiedeva e mi si richiede ancora di rivelare ipotetici segreti che io non conosco e non potrei comunque conoscere. Per esempio in certi ambienti si crede che il risultato della mia inchiesta sulla morte misteriosa dei fratelli De Flgentiis, riportata su Notiziario UFO, archiviata come sinistro marittimo, fosse falso perché mi fidai della Capitaneria di Porto di allora che “impose” tale conclusione.

Evidentemente a qualcuno non piace il mio atteggiamento di prudenza riguardo al problema O.V.N.I. che ha origini molto lontane. Molti anni fa, durante la guerra fredda (1954/56), nel Golfo di Taranto a volte i nostri mezzi navali di superfice (a me è capitato una sola volta) venivano a contatto sonar con bersagli sommersi sconosciuti molto veloci (35 nodi e più) che non potevano essere sicuramente dei sommergibili. Io che operavo da specialista mi sono limitato a dare la posizione, la rotta e la velocità del bersaglio. Il responsabile della centrale operativa, pur rilevando l’anomalia del dato “velocità”, pensò si trattasse di una nostra errata valutazione. Ciò era ritenuto
probabile a causa della difficoltà oggettiva per le individuazione dei corpi sommersi; l’ecogoniometro infatti può ricevere falsi echi a seconda delle variazioni di temperatura dell’acqua lungo il percorso del fascio di ultrasuoni. Il dubbio però restava. Era un sommergibile atomico sovietico o che ?

Per concludere posso affermare come ho fatto diverse volte sia su questo sito e in molte altre occasioni, che io credo all’esistenza degli O.V.N. I., non custodisco nessun segreto, ma ho i piedi a terra e cerco di non inquinare l’ufologia seria con affermazioni azzardate che avrebbero il solo effetto di creare false attese e confusione nell’opinione pubblica.


http://www.pescaraonline.net


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