Sunday, February 21, 2010

Il fenomeno UFO tra fantasia e realtà *** INTERVISTA ALL'ING. BRESCIA DEL GIORNALISTA MESSICANO JAIME MAUSSAN



Il giorno dopo la mia apparizione nello speciale UFO trasmesso nel programma Voyager di Giacobbo, mi sono arrivati messaggi da parte di parenti e amici che mi avevano visto in TV. Avrei dovuto rallegrarmi per quel tanto di vanità che ognuno conserva nel fondo dell’anima, invece ho reagito diversamente. Ho pensato che, come spesso accade quando si parla di UFO, a prescindere dalla indiscussa professionalità del conduttore della trasmissione, lo speciale era un calderone con dentro verità e fantasie. Lo spettatore comune ne esce disorientato perché la testimonianza del fotografo dell’abbaino di MILANO portato da Caria viene considerata alla stessa stregua di quella dell’ammiraglio Piero Gallerano e della mie inchieste svolte in occasione dell’ondata di avvistamenti del 1978.Dietro segnalazione di un caro amico vado poi a spulciare su Youtube e che ti trovo ? Una serie di interviste sul libro “Cantattismi di massa” di Stefano Breccia . Come è facile notare il regista della situazione è stato Piergiorgio Caria lo stesso giornalista che venne lo scorso anno ad intervistarmi nel mio studio accompagnato da Fabio Di Rado al quale avevo in sostanza ripetuto quello che già era stato detto nella prima trasmissione intitolata “Attacco alla Terra”.Voglio precisare che la mia critica deve essere intesa come contributo alla discussione sull’argomento ufologico .Come sanno gli amici che mi onorano di frequentare questo sito non credo alle rivelazioni del povero Sammaciccia pubblicate da Breccia sui W56 e sulla storia di “Amicizia”. Non ci credo per vari motivi che riguardano il mio approccio al fenomeno ufologico ma anche e soprattutto per il modo come essa fu vissuta dai suoi protagonisti.Come ho spiegato in una serie di articoli su questo sito nessuno degli affiliati agli alieni buoni (i W56) pensò di fotografare le loro astronavi che entravano ed uscivano da un distributore di benzina di Montesilvano. Come mai un ricercatore come Stefano Breccia che vanta di possedere un archivio di migliaia di immagini di dischi volanti, amico di Sammaciccia, non si procurò una documentazione della immensa base extraterrestre scavata sotto la riviera Adriatica da Ancona a Ortona ?Come mai Stefano Breccia, ingegnere informatico, che rivela in una intervista rilasciata al giornalista messicano Jaime Maussan di essere entrato in una astronave aliena e di aver osservato attentamente la plancia di comando dell’UFO, non ha cercato di indagare la natura della propulsione di quell’oggetto?Se l’autore di “Contattismi di massa” conquistò la fiducia degli extraterrestri, da permettergli di visitare un disco volante, perché non ha dialogato scientificamente con loro ?Ma c’è anche dell’altro che tratterò in una prossima occasione.

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